Questo pezzo molto delicato è reinterpretato magistralmente da Santo e Johnni che riescono a creare un atmosfera sognante. Come in tutti i loro brani sono le delicate e melodiose note della steel guitar a sovrastare il tappetto sonoro costruito dagli altri strumenti. La steel guitar è comunque una chitarra che però invece di essere pizzicata con le dita o con un plettro, viene suonata facendo scivolare sulle corde un cilindro di acciaio liscio (steel) , che produce un suono veramente caratteristico. Tale tecnica si è sviluppata appunto nelle Hawaii tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.

GARY MOORE - THE PROPHET

Irish Gary Moore's career began in the 60s to cross musical genres ranging from metal to blues. Born in Belfast on April 4, 1952, as all the artists of his generation to form listening to the Beatles and Elvis, Jimi Hendrix and the following major British bluesmen like John Mayall and Peter Green. E 'with STILL GOT THE BLUES (1990) that his talent is universally recognized. The album, like the following AFTER HOURS (1992), sees the collaboration of historical blues artists. Famous for her slow ballads in which you can hear the cry of his guitar. Unfortunately the guitarist died prematurely on February 6, 2011 for suspected heart attack in a hotel room while on holiday in Spain. In the video in question, we can appreciate one of his slow ballads, The Prophet, in which emphasizes its melancholy mood that characterizes many of his songs in which the sound of the guitar takes on a stamp suffered.

Ivan Graziani: Firenze (canzone triste)

Cantautore e chitarrista che nelle sue canzoni ci raccontava storie di vita. Questo è stato il suo unico successo commerciale, ma  la sua carriera solista vede alcuni album che sono da registrare fra i picchi della musica italiana anni '70 e '80.

Stevie Ray Vaughan: Riviera Paradise

Dal grande chitarista rock-blues un pezzo musicale molto delicato.

Gino Paoli: Senza fine

Bella canzone di Gino Paoli degli anni 60. L'atmosfera di questa canzone evoca un Italia, o meglio un mondo, che non esiste più.

Pooh: Parsifal

Il tentativo dei Pooh nel 1973 di fare progressive porta a questo discreto disco, Parsifal per l'appunto, che probabilmente è il punto più alto della loro carriera musicale. Vi propongo la suitè di chiusura; un pezzo maestoso, prima lento, poi in crescendo con finale in gloria. 

Genesis : A Place to Call My Own

Questa breve canzone è estratta dal primo album dei Genesis del 1969: From Genesis Revelation. Benchè non sia apprezzato dai fan del gruppo perchè lontano dalle atmosfere progressive, lo trovo godibile e da ascoltare la sera in totale relax. Emerge certo un pò di immaturità nelle composizioni, ma all'epoca i Genesis avevano poco più che 18 anni.

PFM: Per un Amico

Dal secondo album della PFM la canzone che porta il medesimo titolo: Per un amico. Un disco di appena 35 minuti di musica, dove si  trova tutto quello che si può chiedere al progressive; assoli di tastiere, chitarre, tempi dispari, violini, tastiere, cori e chi più ne ha più ne metta.Tutto da ascoltare.

King Crimson: Lady of the Dancing Water

Nel 1970 i King Crimson Pubblicano l'album Lizard da cui è tratta la canzone Lady of Dancing Water, brano di chiusura del primo lato. E'una ballata tranquilla e sognante, con testi e musica d'atmosfera sulla scia di I Talk To The Wind e Cadence and Cascade da. Strumento solista prevalente è qui il flauto di Mel Collins. L'album non è sicuramente dei migliori dei King Crimson ma comunque da ascoltare.

Le Orme: Una Dolcezza Nuova

Bella e dimenticata canzone che le orme pubblicarono nel 1972 nell'album "uomo di pezza" che è stato uno dei loro maggiori successi nonchè il loro primo disco d'oro. La canzone si apre con l'hammond a cui poi si sostituisce un pianoforte dal suono dolce e malinconico che accompagna il canto. Per chi non conosce le Orme, uomo di pezza può essere un approccio adatto a questo gruppo.